domenica 16 luglio 2017

Confettura di Ramassin - Marmlada d'Ramassin

Il Ramassin del Saluzzese fa parte del gruppo delle susine cosiddette “Siriache”, originarie della Siria. Il frutto di piccole dimensioni ha un  colore blu violaceo e una volta maturo tende a cadere a terra. Questa caratteristica fa sì che venga tradizionalmente raccolto a terra, solo quando i frutti hanno raggiunto la piena maturazione, e venga commercializzato senza classi qualitative di grandezza o peso. Si tramanda che la vendita tradizionale non avvenisse a peso, ma bensì “al palot”, cioè un tanto per ogni piccola pala di susine. Il frutto, oltre che per le piccole dimensioni, si differenzia dalle comuni susine per la sua dolcezza e per la sua aromaticità che lo rendono inconfondibile. E’ una specie molto rustica che richiese poche cure e si mostra poco esigente anche in termini di difesa fitosanitaria.
La coltivazione è talmente antica che non esiste una documentazione specifica ma solo testimonianze della sua coltivazione negli archivi comunali del saluzzese.
L’etimologia araba del termine Ramassin, che sta ad indicare la capitale siriana Damasco, sembra ricondurre l’introduzione della specie al periodo delle invasioni dei saraceni o al periodo delle crociate in Terra santa.
In Piemonte la diffusione della coltura la si deve, inizialmente, all'opera dei Frati Benedettini provenienti dalla Francia nelle zone collinari del torinese e del chierese e solo successivamente avvenne la diffusione della specie nel saluzzese.
La Valle Bronda divenne un importante centro produttivo e commerciale del prodotto a tal punto che nel periodo di raccolta si tenevano ogni sera due mercati completamente dedicati al Ramassin: uno nel comune di Pagno e l’altro nel comune di Saluzzo nella Frazione di S. Lazzaro.
Nel 2006 è stato costituito da alcuni produttori il “Consorzio di promozione e valorizzazione del Ramassin del Monviso-Valle Bronda”.


I Ramassin che ho utilizzato per questa confettura (si può chiamare marmellata solo quella di agrumi, le altre sono denominate confetture) arrivano dall’albero che si trova nel mio orto in quel di Sommariva del Bosco (CN) e sono di una dolcezza incredibile e assolutamente bio.



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Ingredienti per 4 vasetti da 250 gr tipo Bormioli.

1800 gr di Ramassin
900 gr di zucchero di canna
1 limone
50 ml di vino bianco dolce tipo Moscato

Procedimento.
Lavate e denocciolate le susine lasciandole cadere in una pentola adatta in acciaio inox o ceramica (non utilizzate l’alluminio).
Terminata l’operazione aggiungete il succo del limone, la scorza dello stesso (solo la parte gialla, state attenti a non prelevare la parte bianca (albedo) che renderebbe amara la confettura), il vino e lo zucchero.
Mescolate e ponete la pentola sul fuoco facendo bollire adagio adagio, mescolando e schiumando.
Quando la confettura raggiungerà la giusta densità  (fate la prova versando un po’ di confettura in un piatto ed inclinandolo, se non scorre è perfetta), toglietela dal fuoco e invasatela immediatamente nei contenitori, chiudeteli ermeticamente e conservateli all’asciutto e all’oscuro.



NOTA: L'alcool contenuto nel vino cuocendo evapora, quindi può essere tranquillamente consumata dai bambini o dalle persone che non possono consumare alcool.

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